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Immagine del redattoreStefano Calvetti

Il coaching come stile di leadership: Tecniche iniziali per attuarlo in modo efficace

Aggiornamento: 22 mag

Quando ho iniziato il mio percorso per diventare coach, pochi mesi prima del mio congedo dalla Marina Militare, mentre imparavo nuove competenze e strumenti, mi sono spesso ritrovato a pensare: "Vorrei che qualcuno me lo avesse insegnato prima!".


Ho capito che alcuni strumenti e competenze considerati essenziali per i coach potevano essere molto utili anche per i leader.


Il fatto è che mentre lo stile di leadership "comando e controllo" è spesso prevalente anche nelle organizzazioni non militari, il coaching offre le basi per uno stile distinto e sottoutilizzato.

Un'illustrazione che mostra tre persone in piedi in vasi di piante, a simboleggiare la crescita e lo sviluppo attraverso il coaching come stile di leadership. Una mano innaffia una delle persone con un annaffiatoio. Le persone sono vestite in modo business casual e tengono in mano taccuini e valigette. Lo sfondo è semplice e pulito, con una tavolozza di colori tenui che enfatizza gli aspetti di nutrimento e sostegno del coaching.

Ho scoperto che molte delle competenze e degli strumenti utilizzati nel coaching possono essere rilevanti e preziosi anche per i leader, facendo leva sul potenziale del coaching come modello di leadership incentrato sulla crescita.


La natura collaborativa e orientata alla crescita del coaching ha ottime potenzialità per qualsiasi organizzazione.


Il coaching può modificare positivamente le dinamiche organizzative, favorendo una maggiore autonomia, creatività e impegno dei membri del team.


Di fatto, molte imprese, aziende e persino organizzazioni militari hanno già implementato programmi di sviluppo della leadership in cui il coaching viene insegnato come stile e strumento di leadership per sostenere la crescita personale e professionale.


Definizioni

Facciamo ordine partendo da alcune definizioni.


Uno stile di leadership si riferisce al modo in cui un leader guida, motiva e gestisce individui o gruppi in un contesto organizzativo. Racchiude strategie, metodi e modelli di comportamento per raggiungere gli obiettivi, favorire la coesione del team e gestire le difficoltà. Ogni leader adotta lo stile di leadership che ritiene più idoneo alla propria personalità ed ai propri scopi.


Il coaching è una metodologia orientata alla crescita personale in cui il coach e il coachee stabiliscono un rapporto unico e confidenziale, lavorando insieme per ottenere la trasformazione positiva che il coachee cerca. Il ruolo del coach è quello di facilitare l'autoconsapevolezza per conto del coachee attraverso un approccio "impara con me", non "impara da me" (tipico di un mentore o di un consulente).


Il coach utilizza l'ascolto attivo, dimostra empatia e pone domande aperte per facilitare l'auto-riflessione e responsabilizzare il coachee sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il "potere" del coaching si basa sulla neuroplasticità, cioè sulla possibilità - a qualsiasi età - di ricalibrare le connessioni neurali e di imparare a fare cose nuove in modo diverso. Il fatto che il coachee sia l'autore della propria trasformazione rende questi cambiamenti notevolmente resistenti nel tempo.


Quando lo stile di leadership abbraccia il coaching, i leader si concentrano sulla crescita personale e professionale dei loro collaboratori, facilitando il loro apprendimento e sviluppo attraverso domande aperte, feedback e indicazioni.


Perché adottare uno stile di leadership basato sul coaching

Il potere uno stile di leadership basato sul coaching risiede in molti vantaggi di cui possono beneficiare il leader, i membri del team e l'intera organizzazione.


Uno studio condotto presso la Wayne State University ha concluso che "i team guidati da un leader direttivo inizialmente superano quelli guidati da un leader responsabilizzante. Tuttavia, nonostante le prestazioni iniziali, i team guidati da un leader responsabilizzante registrano un miglioramento delle prestazioni più elevato nel tempo, grazie a un livello più alto di apprendimento, coordinamento, responsabilizzazione e sviluppo del modello mentale del team".


Innanzitutto, lo stile di coaching incoraggia gli individui a pensare in modo critico e a sviluppare soluzioni. Questa responsabilizzazione favorisce la creatività e l'innovazione, in quanto i membri del team sono spinti a cercare nuove sfide, a sperimentare nuove idee e a imparare dai propri errori. Allo stesso tempo, crea un senso di appartenenza globale, poiché ogni individuo vedrà il proprio contributo valorizzato.


In secondo luogo, i coaching leader ascoltano attivamente e investono nella crescita dei membri del loro team, portando a livelli più elevati di coinvolgimento. I collaboratori si sentono sostenuti, il che aumenta il loro morale e il loro impegno verso l'organizzazione. Uno stile di coaching aumenta l'impegno, la motivazione e le prestazioni dei membri del team, mostrando loro che il leader si preoccupa della loro crescita, sostiene la loro autonomia e riconosce i loro risultati.


Inoltre, è intrinsecamente adattato alle esigenze del singolo. Permette ai leader di comprendere i punti di forza e le aree di miglioramento di ciascun membro del team, facilitando piani di sviluppo più efficaci e personalizzati. I membri del team scopriranno anche i loro punti di forza, le loro debolezze, i loro obiettivi e le loro soluzioni, invece di imporre loro il punto di vista o le indicazioni del leader.


Se consideriamo l'effetto di guidare con una mentalità di coaching sulla dimensione relazionale, creiamo una base di fiducia e di rispetto reciproco tra i leader e i loro team. La fiducia è il legame "magico" di un team. È la chiave di volta per creare un ambiente psicologicamente sicuro, in cui tutti si sentono a proprio agio nell'esprimere le proprie opinioni, idee e preoccupazioni senza temere di essere giudicati, respinti o puniti dagli altri. Non esistono burnout o "abbandono silenzioso" (c.d. quite quitting).


In sostanza, guidare attraverso il coaching significa impegnarsi affinché ogni membro del team sia un leader a tutti gli effetti. Come osserva Simon Sinek, "quando un leader ha l'umiltà di distribuire il potere all'interno dell'organizzazione, la forza dell'azienda diventa meno dipendente da una sola persona ed è quindi in grado di sopravvivere meglio".


I benefici dell'uso del coaching per gestire un team vanno oltre i membri del team. I leader stessi possono migliorare le loro competenze e abilità ampliando le loro prospettive e migliorando la loro intelligenza emotiva.


Dove iniziare?

Non è necessario avere un certificato per poter condurre fare del coaching all'interno del proprio team. Si tratta soprattutto di utilizzare questo stile il più possibile per capire come padroneggiarlo.


Il punto di partenza ideale per essere un leader del coaching è imparare ad ascoltare attivamente.


Quando si fa una domanda, la maggior parte delle persone è presa da pensieri o attività distraenti, mantenendo l'attenzione non sull'interlocutore ma su qualcos'altro. Dato che la scienza ha dimostrato che il multitasking è una pratica improduttiva, ascoltare una persona che parla richiede un'attenzione totale.


L'ascolto è un'esperienza totalizzante che richiede presenza e attenzione complete. È una forma d'arte che permette di decifrare le emozioni, i valori e le intenzioni sottostanti, facilitando così le connessioni umane profonde. L'ascolto costruisce ponti tra i cuori riconoscendo e apprezzando punti di vista e sentimenti diversi.


Come insegnano i coach professionisti, esistono tre livelli di ascolto:

  • Livello 1 (ascolto interno): si applica quando l'attenzione è principalmente interna, sui propri pensieri, sentimenti o programmi. A questo livello, gli individui prestano attenzione alle proprie esperienze, opinioni o reazioni in relazione a ciò che l'interlocutore sta dicendo. In alternativa, possono preparare la loro risposta, interrompere o dare consigli. Questa forma di ascolto può essere limitante, distraente e irrispettosa nei confronti dell'interlocutore.

  • Livello 2 (ascolto focalizzato): si tratta di persone che ascoltano intensamente l'altra persona, con curiosità, empatia e attenzione. Mettono da parte i propri pensieri, sentimenti o programmi e si concentrano sulla comprensione della prospettiva, delle emozioni e dei bisogni dell'altra persona. Pongono domande aperte, riflettono su ciò che ascoltano e forniscono un feedback costruttivo.

  • Livello 3 (ascolto globale): una persona che ascolta al livello 3 si concentra sull'interlocutore nel contesto dell'ambiente circostante. Presta attenzione al contenuto della comunicazione e alla metacomunicazione, come il linguaggio del corpo, il tono di voce, le pause e le esitazioni. E' possibile anche notare come l'ambiente interagisce con l'interlocutore, il suo stato d'animo, l'energia e le dinamiche della situazione. Percepiscono i temi, gli schemi e le opportunità sottostanti alla conversazione.

Per costruire un rapporto, una fiducia e una collaborazione e aiutare l'altro a imparare e crescere, un leader deve praticare l'ascolto di livello 2 e 3, consentendo all'altro di esprimersi pienamente ed essendo curioso di sapere cosa sta dicendo (e cosa non sta dicendo).


Alla prossima settimana

Prima di passare ad altri suggerimenti su come implementare il coaching come stile di leadership, anche se non siete coach, prendetevi una settimana per sperimentare e divertirvi con i diversi livelli di ascolto.


Vi invito a provare tutti e tre i tipi per capire davvero la differenza consistente nei risultati e l'impatto che voi e l'interlocutore sperimenterete.


Nel frattempo, per qualsiasi domanda, scrivete pure un'e-mail a stefano@masteryoursea.com


Bibliografia

Questo post e il anche il suo prosieguo che sarà pubblicato il 28 maggio 2024 sono stati scritti consultando le seguenti risorse (tutte in lingua inglese):

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